Sulle Orme dei Siddha: Diario di Viaggio in India con Daniel Lumera

Tempo di lettura 18 Minuti

Aeroporto di Malpensa, 15 febbraio 2024

Dopo cinque anni ritorno in India per celebrare il 30º anniversario dalla mia iniziazione alla meditazione, avvenuta nel 1994.

Torno accompagnato da un gruppo di persone con cui intraprenderò un pellegrinaggio nel sud dell’India, seguendo le tracce dei maestri Siddha Yoga del Kerala.

Sarà un viaggio esperienziale.

L’India è un luogo che ti abbraccia mentre viaggi verso di lei

Il vero viaggio inizia quando lasci andare il controllo sui tuoi piani, sulle tue aspettative, sui tuoi bisogni e obiettivi.

È allora che devi iniziare a fidarti, ad accogliere e ad accettare ciò che si presenta.

Questo viaggio è dedicato a un pellegrinaggio, a un dono che ho ricevuto e che ora sto per riscoprire nella sua forma originale e che voglio restituire attraverso un cammino condiviso attraverso questo blog e tra le pagine di un nuovo libro che sto per completare…

📖 Un libro diverso, profondamente ispirativo, in cui condivido la parte più intima del mio percorso di ricerca che quest’anno compie trent’anni.

Pagine che parlano di un percorso di purezza e integrità, di carismi e di talenti. Un sentiero che ognuno di noi può compiere.

Quello che andremo a fare in questi giorni è un viaggio capace di attraversare millenni e trasformazioni culturali, ambientali e sociali per giungere fino a noi, in una società affrettata e molto mentale, dove l’amore è stato spesso ridotto a un sentimento anziché essere riconosciuto come uno stato di coscienza.

È un’epoca in cui abbiamo bisogno profondo dei valori antichi, dei valori ancestrali che possono influenzare profondamente la qualità delle nostre vite e la nostra salute, ma soprattutto il risveglio della nostra coscienza.

Stiamo cercando di umanizzare la tecnologia in un’era in cui la linea tra uomo e macchina si fa sempre più sottile, ma dobbiamo ancora riscoprire l’umano nell’uomo.

Questo viaggio è dedicato alla parte più umana, autentica, profonda e magica dell’esistenza umana: la realizzazione del sé.

Mi trovo ora all’aeroporto di Milano Malpensa, pronto per imbarcarmi prima a Doha e poi per il Kerala.

📖 Abbiamo deciso di creare questo blog come diario di viaggio, aggiornandolo con le nostre esperienze, ispirazioni, foto e video e tutto ciò che il viaggio ci offrirà.

Sarà un ponte tra il nostro viaggio interiore e quello esteriore, consapevoli che se la nostra mente non è pronta, chiara e serena, non riusciremo a percepire la realtà che ci circonda.

Questo viaggio inizia prima di tutto dentro di noi, nella quiete della mente, nell’apertura al mistero e al non sapere.

Ogni viaggio nell’ignoto è una meraviglia, un’avventura che ci riporta all’innocenza dell’infanzia, quando tutto era nuovo e sconosciuto.

Se la tua mente è già saturata dalle tue concezioni preesistenti, non potrai apprezzare appieno la bellezza di questa meravigliosa esperienza.

Vuoi iniziare insieme a me questo viaggio?

Se la tua risposta è Sì, qui troverai le ispirazioni, le foto e i video di questo viaggio e non vedo l’ora di leggerti nei commenti.

– Un sentito ringraziamento a Patrizia de Libero per l’organizzazione di quest’avventura


Giorno 0: Tra le braccia di Mamma India

Siamo arrivati a Chennai. 

Ciò che mi ha sempre affascinato nei viaggi è la possibilità di percepire il livello di diversità: usi, costumi, colori, culture che cambiano da luogo a luogo.

Ma l’India è davvero un altro mondo.

È come entrare in una dimensione parallela, con un ritmo proprio, codici, impressioni, dei e pensieri che la rendono unica.

Cambiare dimensione qui significa entrare in contatto con una delle culle dell’umanità.

Credo che siano l’Africa e l’India i due posti dove l’uomo è nato e si è manifestato in questa terra. È la sensazione di toccare le radici stesse dell’umanità.

Già dal volo si percepiva il cambio di menù: spezie, peperoncino, piccante, aglio e cipolla. Il cambio di vegetazione era totale, il caos più assoluto nel traffico, il caldo e l’umidità: era un altro mondo.

L’impatto è stato incredibile, sia per il passaggio di temperatura tra l’aereo e il caldo umido esterno, sia per l’accoglienza in hotel dove c’era un piatto dorato con un piccolo recipiente dorato per l’acqua, fiori e immagini dei 18 maestri della tradizione del Siddha.

Erano le 04:30 del mattino in India, 00:00 in Italia. 

Non ho resistito al richiamo di questa terra sacra e mi sono inchinato, ho appoggiato la fronte a terra e ho iniziato una puja, una celebrazione ai maestri, all’India e a tutta la sua bellezza. 

Ho dedicato il tempo, il silenzio, i mantra, le mie preghiere a questa terra che ha ospitato santi, maestri illuminati e personaggi straordinari.

In questo stato di devozione e di meraviglia, fiducia e abbandono e mi sono addormentato.

In quel sonno mi sono sentito un bambino nelle braccia della Mamma India.


Giorno 1: un’immersione nella spiritualità e nella cultura

Abbiamo iniziato la giornata con visita a un tempio di Shiva, dove abbiamo assistito a cerimonie e puja, offerte rituali che trascendono le religioni.

La Puja, presente sia nel buddhismo che nell’induismo, celebra le forze della vita che portano armonia, bellezza, amore e realizzazione.

È un atto di offerta di sé, un’apertura verso il divino che purifica la mente e il cuore, risvegliando la coscienza.

Ogni viaggio che si apre con un momento rituale apre il nostro cuore alla benedizione dei luoghi che si visiteranno.

Ogni viaggio che si apre con un momento rituale assume un significato profondo, autentico, puro.

Il nostro si apre alla benedizione dei luoghi che visiteremo la mente si illumina, lasciandosi ispirare dalla saggezza delle popolazioni e dei luoghi.

Proseguendo il viaggio, ci imbattiamo in una chiesa e un tempio dedicati a San Tommaso. La fusione di culture e religioni è evidente nella scritta “Guru Gesù Islam” all’uscita del tempio.

In India, l’imprevedibile diventa magico, arricchendo il nostro viaggio.

Al tempio di Shiva, osserviamo la devozione della popolazione locale, immersa in un tripudio di colori, profumi e rituali.

Nonostante alcuni inconvenienti, come la temporanea scomparsa delle nostre scarpe, la gentilezza e il supporto degli abitanti locali ci accompagnano in questa esperienza.

Le prime ore in India ci hanno portato a contatto con le tradizioni più profonde e autentiche, insegnandoci che la vera verità risiede nella purezza dello spirito di chi prega e medita. Quando questa purezza emerge, l’essere umano raggiunge la sua pienezza.


#2: la libera scelta di amare ogni istante che la vita ci offre.

Questa mattina abbiamo avuto un lungo incontro con la dottoressa Suda, chirurgo medico esperta della tradizione dei Siddha Yogi del Kerala e figura molto rispettata negli ambienti spirituali. 

Adoro queste figure perché rappresentano un ponte tra il rigore della scienza e della medicina e la necessità di una profonda spiritualità, di un approccio spirituale alla vita.

La dottoressa ha parlato delle possibilità psichiche di questi esseri evoluti e realizzati, i Siddha, e del loro cammino di autorealizzazione. 

Non un cammino di emancipazione, trascendenza, mukti o liberazione, ma un cammino al contrario, dove hanno saputo portare il cosmo intero, l’universo, la divinità nel corpo, nella mente e nelle azioni. Non avendo consapevolezza di muoversi come corpo, non avevano una coscienza del “questo è il mio corpo”. 

Avevano un livello di consapevolezza estremamente espanso e si muovevano in questo mondo con un diverso piano di realtà, da una diversa frequenza.

È incredibile vedere come in Occidente, per paura del mistero insondabile della vita e delle infinite possibilità, abbiamo cercato di ridurre tutto a un qualcosa di noto, di conosciuto e di irrazionale. 

Il riduzionismo e il meccanicismo della scienza hanno tralasciato l’interconnessione, l’interdipendenza, l’olos, l’olismo che invece è parte integrante della vita. 

Sappiamo così poco della natura del mistero dell’esistenza che il minimo che possiamo fare è rimanere aperti alle infinite possibilità e lasciare che la vita ci meravigli, che apra veramente le porte della nostra percezione, che ci ricordi che tutto è veramente un miracolo. 

E dovremmo guardare tutto come se fosse un miracolo.

📖 E proprio “come se tutto fosse un miracolo” è il titolo di uno scritto a cui per la prima volta ho affidato l’intimità del mio percorso iniziatico, cominciato nel 1994. 

In questo nuovo libro, diverso da tutti gli altri, ho per la prima volta affidato alle pagine i passaggi più delicati, alcuni dei precetti e dei concetti che stanno alla base dell’esperienza di un cammino di autorealizzazione. 

Concetti quanto mai attuali e che riguardano la capacità che ognuno di noi ha di essere integro in se stesso, di trovare un significato e un proposito reale, autentico di questa vita, di questa nascita che vada al di là di quello che le esigenze dell’economia, della società del mercato e le aspettative delle persone che ci sono vicine hanno per noi. 

È un richiamo, una chiamata molto profonda, ed è qualcosa di cui l’essere umano ha immensamente bisogno.

Il viaggio inizia veramente quando l’India comincia a viaggiare, nel senso che possono accadere delle variazioni anche radicali nella tua tabella di marcia. 

A un certo punto devi accoglierle, non devi resistere agli avvenimenti, devi fluire rimanendo col cuore aperto in ciò che c’è.

Questa mattina siamo partiti da Chennai per andare a visitare il primo e unico tempio in India dedicato a 18 maestri Siddha del Tamil del Kerala. 

Il viaggio si è trasformato: il primo tratto non di mezz’ora, ma di 1 ora e mezza; il secondo tratto non di 3 ore, ma di 6 ore e mezza. 

Quindi oggi abbiamo superato le quasi 9 ore di pullman! Durante il viaggio ti rendi conto che è tutto un’improvvisazione pazzesca. Nella strada trovi cani, mucche, persone che bivaccano, sadhu rinuncianti, pellegrini, camion spericolati spesso in contromano, moto con 3 o 4 persone sopra. 

L’ultima che abbiamo visto aveva anche due bambini piccolissimi, probabilmente uno dei due, anche meno di un anno. Erano in quattro: il marito, la moglie, questi due bambini, uno messo sul parabrezza davanti sul cruscotto di davanti della moto e l’altro in braccio alla mamma che era seduta di lato, non a cavalcioni della moto.

Vedi delle scene incredibili e ti rendi conto che però lì nessuno, almeno per quella che è la nostra piccola esperienza, nessuno si arrabbia. 

Tutti fluiscono, trovano un modo, sono abituati a quel caos che è diventato una sorta di ordine per loro, in cui si sanno muovere, si sanno orientare, sanno fluire appunto. 

C’è sempre uno spirito di collaborazione, cosa che in Italia non ho visto mai: sono tutti super arrabbiati sempre per molto meno, nel traffico suonano e si arrabbiano, c’è un livello di stress altissimo. 

Non che qui non ci sia, ma c’è un modo diverso di affrontare le cose.

 C’è una gentilezza di fondo che non ho mai trovato altrove.

Le persone si aiutano semplicemente, forse perché sono cresciute in condizioni estreme, di estrema povertà, di estrema a volte scarsità e privazione.

Quindi sanno che la reciprocità, l’aiuto reciproco può essere di fondamentale importanza.

Anche questa è l’India: è perdersi per ritrovarsi. E’ un fluire oltre la capacità di controllare gli eventi, in questa impossibilità di avere una tabella di marcia. Quando ti rilassi a tutto questo e inizi a fluire in esso, ti rendi conto che davvero l’unica scelta che abbiamo, è quella di amare.


#3 l’eredità naturale dei figli della Terra

Siamo entrati nell’ashram di Ramana Maharshi, un luogo dove il silenzio risuona profondamente, portando a una pace inesprimibile. Nel corso degli anni, ho esplorato innumerevoli spazi di preghiera e monasteri dedicati al silenzio, ma il silenzio qui è unicamente trasformativo. 

È un tipo di silenzio che non solo apporta pace, ma incita anche a una realizzazione interiore, mettendo fine all’incessante attività mentale, ai desideri e alla costante ricerca di spazio, tempo e obiettivi.

Questo ambiente, permeato dall’eredità spirituale di questo santo, facilita un ritorno all’ascolto del richiamo più profondo e autentico del proprio essere, trovando pace nella semplicità.

Dopo aver meditato in profondo silenzio in varie stanze, mi sono avventurato in uno degli spazi abitativi dove, in un silenzio rigoroso, ho osservato le persone in transito. 

In India, spesso nel caos più totale, si scoprono dettagli che aprono a mondi interi. In questo caso, è stata una donna in meditazione a catturare la mia attenzione: la sua immersione nel divino era palpabile.

Questo profondo richiamo all’anima, a liberarsi dai ritmi frenetici e sovrastimolanti della vita moderna, riempita di distrazioni e turbamenti, è un invito a riscoprire la nostra essenza più pura e pacifica.

In un mondo costantemente bombardato da stimoli esterni, come i social media e le notizie che fomentano dualità e conflitto, esiste un richiamo verso la semplicità e la pace.

Ho imparato a riconoscere questo stato di grazia, una benedizione istantanea che ricorda la possibilità di vivere al di fuori della frenesia quotidiana, in una dimensione di completezza, pace e verità.

Il primo ashram che abbiamo visitato risplende di questa semplicità e integrità, dove il silenzio funge da fondamento per un ambiente di vero ascolto e ricerca spirituale.

Qui, le persone vivono in armonia con il silenzio, esplorando la pace interiore e la chiarezza nel proprio cammino di vita. 

📖 Nel libro che sto per condividere, descrivo un percorso di crescita personale basato sull’integrità e sulla pace, non solo mentale ma completa, del corpo, del cuore, dell’anima e della mente.

È veramente una dimensione profondissima dell’essere, che può manifestarsi solo quando la mente si acquieta e poi si ferma completamente. E in questa esperienza di pace, oggi ho ritrovato in questo luogo un’integrità, una chiarezza nella vocazione, nella consacrazione di chi scopre la propria vera dimensione di vita, il proprio posto, il proprio scopo profondo, oltre al significato di sé. 

Qui si incontra una pace, una completezza, una integrità di valore inestimabile. 

Nessuna delle esperienze vissute in questa vita mi ha offerto una profondità di pace paragonabile a quella che deriva dalla consapevolezza dell’essere. 

Ho incontrato molte persone in questa vita, individui eccezionali realizzatisi professionalmente, ricchi di motivazione e di cultura. Tuttavia, quella luce che scaturisce da questa pace l’ho trovata in pochissimi, perché non dipende da ciò che facciamo, né dal patrimonio di eredità culturale, sociale o economica che abbiamo ricevuto. 

È qualcosa di molto più intimo, che tocca la nostra unicità, il motivo per cui siamo nati, il nostro essere. Il percorso, il sentiero dei padri che ho condiviso in questo scritto, è proprio di questo che parla. 

Esplora l’esperienza più autentica, profonda e vera concessa a un essere umano. 

Questa è l’eredità naturale dei figli della terra.


#4 Oltre l’ego: alla scoperta del Sé in un ashram

Oggi è il terzo giorno che siamo a Tiruvannamalai, in Tamil Nadu, nell’ashram di Ramana Maharshi. La vita di questo santo, la sua costante risposta a una chiamata profonda, mi ha profondamente colpito.

Mi ha fatto riflettere sul fatto che ognuno di noi, nella propria vita, sceglie, decide e agisce molto spesso spinto da una personalità egoica e superficiale.

I desideri che noi abbiamo spesso non ci appartengono realmente.

Appartengono a un modello di vita studiato per rispondere a esigenze di mercato o a ciò che la nostra famiglia o la società si aspettano da noi.

Quasi mai la nostra educazione ci spinge ad ascoltare l’unicità del nostro essere: una personalità più profonda. Mi piace pensare che la nostra anima, il nostro spirito, la nostra essenza abbia una personalità, una natura, un’unicità di bisogni e necessità: un Dharma.

La meditazione ci aiuta in questo in questo processo di ascolto autentico, attraverso elementi come il silenzio, l’ardore nella pratica, la disciplina, il dono di sé, la devozione, la purezza del sentimento di amore che si prova incredibilmente profondo e potentemente purificatore.

Attraverso questo silenzio, alcuni di noi riescono a sentirsi a riconoscere quell’unicità, quella vocazione e a rispondere a questa chiamata per seguire se stessi. Il grande lavoro che ognuno di noi dovrebbe fare è proprio questo

Oltre a queste chiamate individuali, c’è un livello ancora più profondo che riguarda una volontà universale che agisce. 

La chiamiamo volontà di Dio, volontà cosmica, legge della natura. È una chiamata che va oltre noi stessi, che ci usa per esprimere la natura universale. 

Abbandonarsi a questa volontà, riconoscerla e lasciarla usare ogni parte di noi come strumento, è uno degli atti di amore, umiltà e resa più profondi che un essere umano possa compiere. Poter servire questa volontà è un privilegio che ognuno di noi può scegliere.

Scendiamo dalla montagna, una scala dopo l’altra, dopo aver attraversato sentieri verdi pieni di natura, scimmie, animali, templi e grotte. 

Improvvisamente, senza preavviso, ci imbattiamo in un letamaio pieno di plastica, agenti inquinanti e scarti. L’impatto dell’uomo è evidente. Il degrado è altissimo. Da lì, entriamo in un centro abitato fatto di ruderi, macerie, povertà estrema e situazioni di indigenza. Porte senza finestre. Scene incredibili.

Mentre scendiamo in questa dimensione dell’India estremamente potente, la povertà si normalizza. I contrasti sono talmente forti che entrano a far parte di noi e riflettono quelli che viviamo interiormente. Ce li fanno vedere. Ognuno di noi vive nei contrasti.

Magari vorremmo lasciare il lavoro che abbiamo, ma non abbiamo il coraggio di farlo per le comodità che offre.

Magari desideriamo porre fine a una relazione, ma abbiamo paura di lasciare le abitudini. Oppure vorremmo amare qualcuno, ma temiamo di manifestare quell’amore, di lasciarci andare e perdere il controllo. 

Noi viviamo nei contrasti e questa terra ce li fa vedere, mostrandoci i contrasti della nostra mente, i giudizi e i rifiuti.

Scendendo in queste case fatiscenti, in queste macerie e in questa situazione di degrado e inquinamento estremo, improvvisamente vedo uno squarcio di intimità.

Mi giro e vedo due donne, una madre e una figlia piccola. Vestite con dei sari blu meravigliosi, sdraiate per terra che giocavano e ridevano. C’era amore, vero amore. La loro condizione non importava. Erano felici. O almeno io ho visto questo. Quella risata era vera. C’era amore lì.

C’era tutto in quell’amore.

E in queste finestre che si aprono si comprendono un’infinità di cose sulla natura umana, su cosa è l’uomo in questo pianeta, su quali sono i suoi limiti, le sue ricchezze, le sue profondità e le sue fragilità. Ti vien voglia di amarlo tutto questo, di essere presente in tutto questo. 

E anche questa è l’India: anche questo è questo perdersi e ritrovarsi fuori da un ritmo, fuori da un mondo di cui abbiamo veramente tanto bisogno. E in questo fluire, in questa incapacità di controllare gli eventi, in questa impossibilità di avere una tabella di marcia, quando ti rilassi a tutto questo e inizi a fluire in esso, ti rendi conto che davvero l’unica scelta che abbiamo libera è quella di amare.


#5 Tra Scienza e Spiritualità

Stamattina, il nostro viaggio attraverso il sentiero dei Siddha in India è iniziato molto presto.

Abbiamo lasciato la sacra montagna e, dopo diverse ore di pullman, ci siamo imabattuti in uno dei più antichi templi dell’India, dedicato a Nataraja.

Questa divinità è una manifestazione di Shiva, il re della danza, il signore della danza, che rappresenta un aspetto del danzatore cosmico.

Questa figura è una sintesi degli aspetti più significativi dell’induismo e incarna i principi centrali del Vedanta, derivati dai Veda.

“Nata” in sanscrito significa danza, e “Raja” re, simboleggiando una delle rappresentazioni dell’attività divina e dell’universo, che trova espressioni artistiche e religiose uniche nel mondo.

Tuttavia, Nataraja è anche una metafora scientifica, come dimostra la statua all’ingresso del CERN di Ginevra.

Questa danza subatomica è una rappresentazione della dinamica energetica di ogni particella subatomica, un processo vivo di creazione e distruzione eterna.

Per i fisici moderni, la danza di Shiva simboleggia la danza della materia subatomica, una danza continua di creazione e distruzione che, simile alla mitologia vedica millenaria, coinvolge l’intero universo.

All’interno di questo tempio antico, abbiamo creato un ponte tra scienza, consapevolezza e spiritualità.

Partecipando a una puja, una cerimonia dedicata a questa divinità, abbiamo avuto l’opportunità di meditare sul silenzio e sull’aspetto danzante del cosmo, che unisce arte, scienza e spiritualità.


#6 Luce Solare e Rinascita Interiore

Il nostro viaggio prosegue in India. Siamo arrivati ieri in questa città per visitare uno dei due templi dedicati a Surya, il Sole, inteso nella cultura vedica come dispensatore universale di luce, amore, calore e vita.

Un principio universale che porta ordine, centralità e illumina, dando vita a ogni cosa. Infatti, dentro ognuno di noi esiste un sistema solare, un sistema di pianeti dove ogni pianeta rappresenta un archetipo della nostra personalità e delle energie che ci abitano, e il Sole rappresenta il centro di questo sistema, l’essere.

Questo centro riesce a far gravitare intorno a noi le emozioni, le situazioni, le relazioni in orbite armoniche e proietta verso queste luce, chiarezza, consapevolezza, amore e armonia.

Entrati nel tempio dopo aver preso parte alla cerimonia del brahmino, alla puja del brahmino, compresa anche il rituale dell’Arati, antico rituale vedico del fuoco, dove si gira la fiamma intorno all’aspetto della divinità, in questo caso Surya, il Sole, offrendo il proprio ego come dono a questo aspetto divino. Siamo poi riusciti a praticare la meditazione sul sole nel lato del tempio.

Le meditazioni su Surya del Filo d’Oro utilizzano un particolare mantra dedicato al sole, di grande bellezza. “Mantra” deriva da “Manas”, che significa mente, e “tra”, liberare.

Sono suoni, frequenze, vibrazioni che risvegliano e permettono di liberare la mente, di sintonizzarci con l’archetipo del Sole, il Dispensatore universale di luce, calore, vita.

Man mano che questi suoni vibrano nella mente, essa si libera da tutti gli altri pensieri e si assorbe nella contemplazione dell’archetipo solare, diventando intimi a livello percettivo e cognitivo. Con questa visione, questa sensazione di luce, calore, vita, amore, la mente si libera, il cuore si apre, la coscienza si infiamma e si risveglia la consapevolezza.

Dopo il mantra e una preparazione come gruppo, abbiamo iniziato una particolare forma di respirazione, pranayama, per stimolare le energie di rigenerazione e vitalità in noi.

Ognuno di noi è capace di assorbire direttamente dal Sole energie vitali e di guarigione profonda, che servono per rigenerare completamente il corpo, le emozioni, la mente e la coscienza.

Come la luce del sole penetra nella terra e feconda i semi, così possiamo, attraverso metodi antichi, sintetizzare nel nostro corpo, dal sole e dagli elementi energetici sottili presenti nella luce solare, sostanze curative. Questo processo di trasformazione alchemica rende il nostro corpo un forno alchemico, capace di trasmutare questi elementi sottili in materia utile per la nostra rigenerazione e guarigione.

Ho sempre trovato affascinante relazionarmi alla natura e alle sue fonti di energia attraverso la visione di queste antiche tradizioni, perché mi permettono di entrare in contatto in modo non razionale con i cicli della vita e della natura, e le fonti energetiche che ci nutrono.

Nel nostro viaggio, uno degli obiettivi era entrare in contatto con il mistero delle fonti della vita e dei suoi ritmi naturali, integrandoli in noi attraverso il respiro, il silenzio, la contemplazione e l’intenzione profonda.

Questi elementi compongono una ricetta rivitalizzante che trasforma la nostra mente in uno strumento di armonia, il nostro cuore in uno strumento di ascolto e accoglienza, e la nostra coscienza in uno strumento di luce e chiarezza.


#7 Verso l’Ayurveda

Il nostro viaggio continua, e lasciato il Tamil Nadu, ci siamo immersi nella bellezza del Kerala. Qui, il paesaggio si trasforma, diventando più verde e lussureggiante, dominato dall’abbondanza di cocco. L’India, con i suoi mille colori e contrasti, ci ha accolti in una clinica ayurvedica per esplorare le radici più antiche e pure dell’Ayurveda. Abbiamo optato per una struttura prediletta dalla popolazione locale, desiderosi di vivere un’esperienza quanto più autentica possibile con questa arte millenaria.

Arrivato ieri, dopo sei ore di pullman, sentivo il peso del viaggio sul mio corpo, leggermente disidratato e trascurato. Ero esausto, ma ho avuto la fortuna di iniziare il mio percorso con una visita medica ayurvedica seguita da un massaggio, il mio primo rituale ogni volta che torno in India. Questa pratica inizia sempre con una preghiera alla loro divinità, seguita da un massaggio che parte dalla testa per poi coinvolgere tutto il corpo, seguendo tecniche precise.

Domani mi attenderà l’esperienza dello Shirodhara, una pratica che non tutti hanno avuto il piacere di provare: una colata di olio caldo sulla fronte, un’esperienza che induce in uno stato di profonda pulizia mentale e rilassamento, a volte accompagnato da visioni e una sensazione di rinnovamento interiore.

Questi massaggi non si limitano al semplice rilassamento; sono un vero processo di rigenerazione, un risveglio delle correnti elettromagnetiche del corpo che facilita il flusso dell’energia. Questa cura di sé è profondamente rispettosa della complessità del nostro essere, non riducendo il corpo a una mera macchina ma riconoscendone le connessioni con le sfere emotive, mentali, spirituali e divine.

L’India trasuda spiritualità e devozione in ogni sua espressione.

Qui, ogni aspetto della vita è divinizzato, dal quotidiano alla famiglia, dagli animali alle piante. Questa visione sacrale è intrinseca anche nella cura del corpo, considerato tempio dell’universo e dello spirito.

Il nostro ingresso nel Kerala è stato un viaggio attraverso la via delle Spezie, dove abbiamo esplorato una tenuta di oltre 100 ettari, apprendendo le proprietà delle spezie direttamente dai proprietari. Questa esperienza ci ha insegnato non solo l’uso culinario delle spezie ma anche il loro impiego in oli essenziali, incensi e preparati ayurvedici, sottolineando come possiamo ritrovare nella natura una cura olistica per corpo e mente.

Ho una particolare passione per gli incensi e i profumi, elementi che ritengo fondamentali per purificare e definire lo spazio domestico, trasformandolo in un luogo sacro e identitario.

Le pratiche spirituali come la puja, antichi rituali che trascendono le appartenenze religiose, ci ricordano l’importanza della gratitudine, dell’offerta di sé e della sintonia con le forze universali. Questi rituali, caratterizzati da gesti compiuti con presenza e consapevolezza, aprono spazi di silenzio e ascolto, allineandoci alla nostra essenza e vocazione più profonde.

In un’epoca dominata dalla fretta e dall’alienazione, credo fermamente nel potere rigenerante di queste pratiche, capaci di riconnetterci all’intenzionalità sacra e alla gratitudine per il miracolo della vita, invitandoci a un percorso di evoluzione personale e collettiva.


Articolo a cura di Luca Gonzatto

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Fabio
Fabio
10 mesi fa

Daniel, irraggiungibile.

Monica
Monica
10 mesi fa

Grazie

Antonella
Antonella
10 mesi fa

Grazie. Le tue parole sono talmente cariche di quello che stai vedendo e sentendo che mentre parli, a me arriva una sensazione di meraviglia.

Laura
Laura
10 mesi fa

Grazie Daniel, per la tua condivisione di questo viaggio. Attraverso le tue sensazioni descritte qui ci dai l’onore e la grande opportunità di percepire una profonda spiritualità e distaccarci dal nostro quotidiano di occidentali.🙏🏻

Pietro Paradiso
Pietro Paradiso
10 mesi fa

Semplicemente meraviglioso. Riesco a connettermi attraverso queste parole con te e con tutti coloro che al tuo fianco fanno questa esperienza. Un arricchimento personale unico che si estende a macchia d’olio ai cuori a me vicini. Grazie.

Stefania Careddu
Stefania Careddu
10 mesi fa

Grazie dal profondo del cuore Daniel, per farci sentire lì, con te, con voi.
Grazie di condividere e farci vivere ciò che vivete. 🙏❤️

Stefania

Luca Gonzatto
Admin
Luca Gonzatto
10 mesi fa

🙏

Elena
Elena
10 mesi fa

Che grande dono Daniel.
Grazie di questo “ponte”
Attraverso le tue parole, le tue suggestioni ed ispirazioni, saremo insieme a voi in questo cammino.
Buon viaggio a tutti sia fuori che dentro….

Luca Gonzatto
Admin
Luca Gonzatto
10 mesi fa
Reply to  Elena

Bellissimo poterlo percorrere insieme 🙏

Francesca
Francesca
10 mesi fa

Grazie per condividere con noi questo cammino…un cammino che ci vede Insieme oltre il tempo e le distanze ✨💓✨🙌✨

Luca Gonzatto
Admin
Luca Gonzatto
10 mesi fa
Reply to  Francesca

🙏

Mamen
Mamen
10 mesi fa

Grazie! Bella esperiencia.
Seguiré impaciente il secondo giorno e audio

anna
anna
10 mesi fa

Grazie per il dono che ci fai con la condivisione di questo viaggio.

Luca Gonzatto
Admin
Luca Gonzatto
10 mesi fa
Reply to  anna

🙏

Prajna
Prajna
9 mesi fa
Reply to  anna

Rivissuto l’India che amo profondaMente

Anna
Anna
10 mesi fa

Grazie Daniel di farmi partecipe di questo viaggio . Concordo, umanizzazione prima l uomo e poi le macchine. Buona permanenza . Namaste

Susanna
Susanna
10 mesi fa

Leggerti è per me un arricchimento, è vedere luoghi lontani attraverso i tuoi occhi, è sentire attraverso il tuo sentire. GRAZIE Daniel per queste condivisioni preziose🙏

Dana
Dana
10 mesi fa

Leggendoti e ascoltandoti mi sono ritrovata a sorridere per l’emozione che immagino stiate provando ! Per me sarebbe il viaggio “ della vita” e mi piacerebbe un sacco essere lì con voi! Quindi grazie per raccontarcelo. Vi abbraccio Dana

Rosa
Rosa
10 mesi fa

Grazie, sarà una boccata di aria pura🙏

Michela
Michela
10 mesi fa

🤍

Laura Santus
Laura Santus
10 mesi fa

Grazie! Ci fai un dono preziosissimo che ci permette di essere con te spiritualmente aiutandoci ad entrare nel profondo di noi stessi. Grazie anche a tutta l Academy per avere reso la mia meditazione un punto fermo giornaliero irrinuncialibe. Namaste

Chiara
Chiara
10 mesi fa

Grazie Daniel, attraverso le tue parole mi sento con voi in questo viaggio!!!!🙏❤️

Simona Audano
Simona Audano
10 mesi fa

Ti ringrazio di esistere e ringrazio il karma di incontrarti e avere tutti questi doni che tu diffondi per ricordarmi di ricollegarmi alla contemplazione e del percorso di pace e amore incondizionato grazie Daniel♥️

ROBERTA
ROBERTA
10 mesi fa

Ci si può spostare pur stando fermi con una connessione profonda. Lo sostenevo da adolescente prima che iniziassi a spostarmi.
Lo farò ora accompagnata da una grande Guida: il tuo Cuore, in questo magnifico viaggio. Infinite grazie. Ciao Daniel. Bentrovato qua.
Roberta (Sardegna)

ROBERTA
ROBERTA
10 mesi fa

La verità é unica. É bellissima questa verità. In questa caleidoscopica espressione della ricerca dell’uomo verso la… Verità.

Emanuela
Emanuela
10 mesi fa

Grazie di cuore per questa condivisione che risveglia in me spiritualità, meraviglia, unione e il ricordo di un viaggio meraviglioso effettuato in India molti anni fa. Vi leggo con molto piacere.Un abbraccio🙏❤️

Mariella
Mariella
10 mesi fa

Grazie di cuore Daniel per condividere con noi questo meraviglioso viaggio e darci così l’impressione di essere un pochino insieme anche noi 💙 … 🧘🏼‍♀️✨️

Federica
Federica
10 mesi fa

Grazie di queste condivisioni! Mi sembra di essere anch’io in viaggio lì con voi, alla scoperta della me dimenticata

Lisa
Lisa
10 mesi fa

Grazie per questa scelta di condivisione 🙏. Grazie grazie grazie

Anita
Anita
10 mesi fa

Grazie per la condivisione di questo viaggio meraviglioso 🙏❤️

Assunta
Assunta
10 mesi fa

Grazie ❤️ Daniel deve essere magico visitare quei posti ,aspetto altre informazioni e ti leggo con molto interesse. Grazie grazie grazie.

Susanna Formiconi
Susanna Formiconi
10 mesi fa

L’India è un viaggio all’Interno di noi e farlo con una guida spirituale e’ davvero prezioso.
Sarebbe straordinario condividerlo con Daniel per percorrere quei passi con maggiore forza e consapevolezza.
Grazieeee Daniel❤️pur in un periodo molto complesso della mia vita avere te come lanterna mi permette di mantenermi in piedi con il cuore in mano. Gratitudine per tutto ciò che potrai condividere con noi. Susanna

EnriLove
EnriLove
10 mesi fa

Che profonda compagnia🙏🏻 grazie infinite per questo blog.

Alessandra
Alessandra
10 mesi fa

Daniel il mio Maestro .. la mia guida dal 2020. Il Covid mi ha portato a conoscere una persona meravigliosa !!!

Anna
Anna
10 mesi fa

Grazie Daniel per questo dono💙

antonella
antonella
10 mesi fa

Grazie per voler condividere il viaggio con noi, grazie per farci in qualche modo partecipare e darci la possibilità di avvicinarci all’India. Sono con voi col cuore sperando di ritrovare una occasione così grande per fare esperienza insieme .

Manuela Porta
Manuela Porta
10 mesi fa
Reply to  Daniel Lumera

Grazie, come sempre, per accompagnarci attraverso un incredibile viaggio dentro al sé e al noi…

ELIA
ELIA
10 mesi fa

Sono stata tra le prime persone a parlare con la dolcissima e disponibilissima Patrizia certa di poter fare questo viaggio insieme. Ho anche acquistato una nuova macchina fotografica per il desiderio di donare un reportage di questo viaggio intimo, spirituale spettacolare. Non è stato il mio tempo per abbracciare Madre India, questa è la stagione di restare e continuare ad avere cura di mia madre biologica per l’avanzamento della sua importante malattia.
Parte del mio cuore è lì con tutti Voi e ringrazio Daniel per questo Dono che mi permette di esserci con Sacralità e Amore 🙏 oltre il silenzio e l’invisibile…

MariLena
MariLena
10 mesi fa

Grazie Daniel! Che maravigliosa sorpresa questa, un dono🙏
grazie grazie grazie
Quanto vorrei essere lì con voi. Quanto!

Alessandra
Alessandra
10 mesi fa

Grazie Daniel per questo dono inaspettato,mi hai emozionato ❤️

Maria pia
Maria pia
10 mesi fa

Che bello Daniel ❤ grazie per questa preziosa condivisione, non vedo l ora di lasciarmi suggestionare ,meravigliare dal racconto di questo viaggio non solo interiore.
Una mano sul mio l altra sul tuo cuore
Ti seguo 🤍

Surya
Surya
10 mesi fa

Grazie Daniel, mi riporti in India, la patria della mia anima

Eva
Eva
10 mesi fa

Grazie di cuore

Tiziana
Tiziana
10 mesi fa

Grazie Daniel per portarci virtualmente con te, con voi. Avrei voluto tanto esserci e in questo modo mi sento lì con voi. 🙏❤️

Giusi
Giusi
10 mesi fa

Grazie Daniel. Sono diversi giorni che “sento” questo viaggio e sono diversi giorni che accade qualcosa di straordinario nella mia mente. Consapevole che il mio “mal di testa” andasse ben oltre una spiegazione puramente biologica, adesso si è fatta limpida la consapevolezza che è sintomo di una profonda pulizia e cambiamento. Uno nell’uno. Grazie infinite a te e a tutti i compagni di viaggio che hanno scelto di Essere guarigione per ogni essere umano.

Raffaela
Raffaela
10 mesi fa

Grazie per questa unità 🙏🌻

Marianna B.
Marianna B.
10 mesi fa

🙏

Daniela Serra
Daniela Serra
10 mesi fa

Grazie, per raccontare la vostra esperienza in questo bellissimo luogo, vengo trasportata come se fossi lì con voi con una meraviglia infinita ❤️❤️❤️
Sempre grata a te Daniel🙏

Annalisa Pippo
Annalisa Pippo
10 mesi fa

Grazie di cuore per questa preziosa condivisione 🌷

Tonia
Tonia
10 mesi fa

Grazie 🙏🏼 è un dono ed una condivisione magica questo diario…ci fai sentire tutti vicini, tutti partecipi. Uno nell’Uno.

Anna Maria
Anna Maria
10 mesi fa

Grazie! Sono stata in India e leggendo il tuo racconto ho viaggiato con te attraverso i miei ricordi.
Una terra straordinaria!❤

Mari
Mari
10 mesi fa

Sento queste parole che entrano in contatto con una parte di me che è spesso stata inaccetata per il giudizio e le critiche ricevute mentre dal mio cuore è sempre uscito amore. Grazie per rendermi presente nel respiro di questo viaggio e nella comprensione di me

Giuseppe
Giuseppe
10 mesi fa

Che meraviglia ❤️

Franca
Franca
10 mesi fa

Grazie Daniel un dono grande questo diario. Attraverso le tue parole sono presente li con voi in silenzio e preghiera e per questa emozione, per questa partecipazione virtuale, ti sono immensamente grata .
Grazie per la tua generosità , per il tuo essere amore.
Tanta gratitudine alla vita che mi ha concesso , nel 2019 in cui vivevo nel buio profondo, di incontrare e illuminarmi con .la tua Luce🙏❣️💖

Antonella Nardi
Antonella Nardi
10 mesi fa

Grazie Daniel per condividere le tua profonda esperienza che sai trasmettere cosiintensamente che mi sembra di essere là…non vedo l ora di saperne di più

Marta
Marta
10 mesi fa

Grazie Daniel. Io ho deciso di viaggiare con voi da qui. Ho conosciuto l’India come una parte di me, la sua geografia ero io. Questo il mio primo sentire fuori dall’aeroporto di Bangalore. E tutto il resto…È stato 12 anni fa ed è stata una totale immersione in me stessa che è potuta avvenire solo accettando quello che arrivava e abbandonandomi completamente. Piena di gratitudine.

Annamaria Stefanelli
Annamaria Stefanelli
10 mesi fa
Reply to  Marta

Grazie per la condivisione e l’inclusione

I prossimi eventi

Dicembre, 2024

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