Imparare a VIVERE per andare
oltre la paura della MORTE

Imparare a vivere con sobrietà, essenzialità, pace e consapevolezza sapendo includere la natura del dolore e della sofferenza. 

In questo percorso ci affacceremo alla dimensione trascendentale dell’esistenza dove cambia radicalmente il senso della nostra identità permettendoci di vivere intensamente, avere il senso, il significato e il proposito di se stessi e della propria vita chiaro nelle proprie mani. 

Includere la morte nella nostra quotidianità, i primi passi nell accompagnamento al morente. 

Esplorare la natura fenomenica, transitoria, effimera e impermanente dell’esistenza e della vita, prenderne atto e accettare completamente questo aspetto significa comprendere che la morte è qualcosa che sta accadendo in noi, in ogni istante muoiono milioni di cellule di pensieri di idee e di relazioni. 

La morte è un aspetto costante della vita. 

La morte di una persona, di un animale, di un progetto… di un pensiero. E la vita è un qualcosa che va al di là dell’evento morte in se stesso.

La prima cosa è preparare la nostra mente, le nostre emozioni, disidentificarci da un’identità limitata e fare esperienza di un qualcosa che va al di là di tutti questi aspetti e renderci conto che quella è una dimensione che non solo possiamo esplorare ma che possiamo vivere con grande pace. 

La morte è una grande maestra, il suo pensiero, la sua percezione e la nostra costante relazione con lei ci insegna a vivere e ad accedere ad una dimensione sobria, profonda ed autentica della vita.

Per vivere sereni e morire in pace è fondamentale avere il senso della propria vita, il significato e il proposito di se stessi chiaro nelle proprie mani. 

Bisogna vivere come se stessimo per morire e risolvere ogni relazione, rancore, rabbia, irrisolto lasciato in sospesi, soprattutto i sospesi con noi stessi: con tutti i sè rinnegati che non hai mai lasciato esprimere, accolto, accettato, ascoltato. 

Prepararsi alla morte attraverso la risoluzione dei sospesi è un importantissimo passaggio, così come lo è per vivere intensamente e davvero.

Esistono ragioni autentiche e reali per l’esistenza del dolore, della malattia e della guarigione.

Ci sono alcune persone che guariscono attraverso la malattia e attraverso la morte. Alcune persone, mentre stanno morendo si rendono conto che quella è la loro guarigione. 

Quindi che cos’è la guarigione? 

La risposta la troviamo nella nostra capacità d’ascolto, di discernimento e nell’intelligenza del cuore

Accompagnare una persona alla morte è un’esperienza immensa. Noi sappiamo come nascere, come essere madre o padre. Semplicemente perché è connaturato al nostro stesso essere. E sappiamo anche come morire e come accompagnare le altre persone alla morte. Certamente è molto importante fare un percorso di consapevolezza emozionale per

• Riconoscere le proprie emozioni,  nel riconoscere quelle che sono le proprie emozioni, nel non farsi fagocitare dagli stati emozionali di ansia, paura, terrore, rifiuto, rabbia, impotenza. Riconoscerli ed essere stati capaci di trasformare le emozioni come cariche di energia. 

• Un altro aspetto importante è quello di avere una mente assolutamente educata e silenziosa, capace di portarci all’empatia, capace di farci osservare l’altro attraverso il silenzio e la trascendenza. Vuol dire osservare la situazione per comprendere senza coinvolgimento la migliore azione che possiamo fare e agire da un punto di chiarezza e di presenza.

• Non c’è una grande educazione né ne percorsi medici, sanitari e infermieristici né per i familiari che attraversano questa fase delicata perchè ancora non se ne comprende l’importanza nonostante la scienza a riguardo inizi ad essere molto chiara. Acquisire la padronanza dei processi trascendentali è fondamentale nell’aiuto dell’altro. Trascendenza significa sviluppare una visione d’insieme, la capacità di vedere senza coinvolgimento che non vuol dire non avere empatia, anzi, ma aver sviluppato un “empatia matura” che permette di stare accanto all’altro, alleviarlo ed aiutarlo senza paura, ansia, rifiuto o estremo dolore.  Significa rimanere in uno stato di presenza, fermezza, amore ed empatia, aiutando l’altro attraverso lo stato più elevato possibile. 

Il lutto è un processo di adattamento allo stress provocato da una perdita significativa. Non è solo riferito a una persona ma può riguardare anche un progetto, un sogno, una relazione, un’idea. 

Nell’elaborazione del lutto una persona deve attraversare diverse fasi. 

Ciascun lutto viene elaborato in maniera differente e unica, a seconda dell’individuo, del legame interrotto e di come ha vissuto la sua relazione con la morte fino a quel momento. 

Il percorso che in questi anni di ricerca abbiamo adottato e consolidato è costituito da nove tappe che possono essere applicate anche a lutti molto lontani nel tempo, per capire se davvero sono stati elaborati completamente.